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E inutilmente
ribramerai l’atrio materno e il verde
pastoral Lomasone, e della oscura
Favrio i noceti, e le fragranti selve
di Castel Campo, e i caresani clivi,
e della forte Stenico le rocche
e gli antri sacri di Flavegio i laghi
e il fragor del tuo Sarca.
Giovanni Prati , Il Conte di Riga, canto IV